Come Presidente della Commissione parlamentare bicamerale di inchiesta sul femminicidio nonché ogni forma di violenza di genere, ho voluto che la nostra attività fosse fondata su un approccio concreto, analitico e interdisciplinare.
La violenza di genere è un fenomeno complesso: per prevenirla davvero, è necessario comprenderne ogni aspetto — normativo, sociale, culturale, economico e tecnologico — e lavorare in modo coordinato tra istituzioni, società civile e mondo produttivo.
La Commissione lavora per indagare, proporre e migliorare le risposte dello Stato, con l’obiettivo di rendere più efficace la tutela delle vittime di violenza e più forte la cultura del rispetto.
I punti focali del nostro lavoro in Commissione riguardano:
Ricognizione degli assetti normativi in materia di violenza di genere, per arrivare alla redazione di un Testo unico che raccolga e renda più chiari i vari interventi legislativi.
OBIETTIVO RAGGIUNTO: La relazione approvata il 31 luglio 2024 segna un passo importante verso una normativa più leggibile, coerente e accessibile, nell’ottica di superare la frammentazione e migliorare l’efficacia degli strumenti di prevenzione e tutela.
Strumenti normativi, economici e processuali a tutela degli orfani dei crimini domestici e delle famiglie affidatarie.
OBIETTIVO RAGGIUNTO: La relazione approvata il 4 agosto 2025 evidenzia la necessità di migliorare la conoscenza delle misure esistenti — non solo economiche ma anche di supporto psicologico e sociale — e di garantire un accompagnamento stabile e dignitoso per chi si fa carico di questi minori.
Forma di controllo e privazione della libertà, che spesso accompagna o precede altre forme di abuso. Sintomi, conseguenze e strumenti di tutela — dal reddito di libertà al microcredito, fino agli incentivi fiscali e agli sgravi contributivi — per restituire alle donne il diritto all’indipendenza economica e alla piena autonomia.
Studio del diritto comparato e dialogo con le Istituzioni europee e internazionali (ad esempio l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere – EIGE in Lituania) per individuare buone pratiche e modelli efficaci di prevenzione e protezione, adattabili al contesto italiano e viceversa.
Inchiesta sulle nuove forme di violenza online sulle donne. Reati configurabili, tutela processuale e amministrativa, vuoti normativi, revenge porn e diffusione di materiale generato con intelligenza artificiale.
Valutazione dell’efficacia dei dispositivi elettronici di controllo collegati alle misure cautelari, individuazione di soluzioni che rendano questi strumenti tecnologici più affidabili e tempestivi nella protezione delle vittime.
Monitoraggio dell’impatto della riforma Cartabia sul fenomeno della violenza di genere, con particolare attenzione alla vittimizzazione secondaria e alla tutela dell’interesse dei minori nei procedimenti giudiziari.
Analisi delle sentenze della Corte di Cassazione e della giurisprudenza nazionale in materia di violenza domestica e di genere, per comprendere l’evoluzione dell’interpretazione giuridica e individuare eventuali criticità applicative.
Studio approfondito di casi di femminicidio, per individuare i fattori — personali, sociali, familiari e istituzionali — che hanno contribuito al rischio di letalità.
Valutazione dell’adeguatezza delle risposte fornite dallo Stato e delle strutture preposte al sostegno e alla protezione delle vittime.
Ruolo dei media e dei social media nel contrasto agli stereotipi di genere e al linguaggio d’odio. Promozione del Manifesto di Venezia per una comunicazione etica, rispettosa e consapevole del proprio impatto sulla cultura collettiva.
Prevenzione a partire dalle scuole e dalle università.
Sostegno all’educazione di genere, all’educazione affettiva e allla promozione dell’autonomia economica come strumenti di emancipazione.
Formazione dei professionisti — operatori socio-sanitari, Forze dell’Ordine, magistrati, avvocati e consulenti tecnici — per garantire interventi più competenti e coordinati.
Analisi del legame tra violenza e salute, fisica e mentale, per promuovere protocolli sanitari adeguati, una formazione mirata del personale medico e percorsi di assistenza integrata per le vittime.
Attività sportive come potente strumento di prevenzione, inclusione e rispetto.
Sport come mezzo educativo per promuovere la parità di genere, combattere le discriminazioni e rafforzare la coesione sociale.
Monitoraggio e promozione della formazione interdisciplinare per tutte le figure che operano nel campo della prevenzione e della tutela: assistenti sociali, operatori dei CAV, Forze dell’Ordine, magistrati e avvocati.
Solo una rete competente e sensibile può garantire risposte tempestive ed efficaci.
Indagine sui centri di recupero per uomini maltrattanti, per valutarne l’efficacia, le metodologie, le risorse e i riferimenti legislativi.
La prevenzione passa anche dal cambiamento culturale di chi commette violenza.
Monitoraggio dei Centri antiviolenza (CAV) e delle case rifugio, per garantire standard uniformi, risorse adeguate e percorsi di uscita realmente efficaci per le donne e i loro figli.
Uso dell’intelligenza artificiale in funzione predittiva dei reati di violenza domestica e di genere. Analisi di esperienze internazionali come i sistemi Viogen e Viogen2 adottati in Spagna, insieme ai progetti di analisi algoritmica in corso in Italia, per comprendere come la tecnologia possa diventare uno strumento di protezione, prevenzione e intervento precoce.
La Commissione Femminicidio è, per me, uno strumento di verità e cambiamento.
Ogni inchiesta, ogni relazione, ogni audizione serve a costruire una visione più chiara e una risposta più giusta.
Solo conoscendo a fondo la realtà possiamo davvero prevenire la violenza e tutelare la libertà e la dignità delle donne.